E oggi siamo davvero arrivati alla fine di quest'avventura.
Stanotte è piovuto e stamattina il cielo è nuvoloso. Però, secondo le previsioni, in tarda mattinata dovrebbe uscire il sole.
Dopo la "smazzata" di ieri, stamattina mi alzo e faccio colazione con molta più calma.
Prima di scendere verso Torino, vorrei godermi un'ultima mezza giornata tra i monti. Proprio qui da Pont si dirama una valle laterale, la Val Soana, che ho letto essere molto bella. Ieri ho visto sulla mappa che la strada sale fino ai 1550 m di una località chiamata Piamprato.
"Salgo finché mi va" mi dico, "quando non ho più voglia giro la bici e riscendo".
Mi inoltro quindi in questa stretta e tortuosa valletta . La salita è piacevole, con pendenze dolci. Le gambe, in ogni caso, girano bene: la salita monstre di ieri non sembra aver lasciato strascichi.
Lungo la strada vengo superato da diverse auto che salgono, segno che la valle è frequentata. Infatti dopo un'oretta arrivo a Ronco Canavese, un paesino che appare molto animato; c'è parecchia gente a spasso, alcuni con zaino e scarponi ai piedi: evidentemente è una località dove si viene a passare il fine settimana o qualche giorno di vacanza.
Il cielo è sempre coperto, le nuvole nascondono tutto dai 2000 m in su . Ma, dato che sono solo le 9.30, decido di proseguire fino alla fine della strada a Piamprato.
Dopo pochi chilometri vedo un cartello che fa vacillare la mia decisione: pendenza al 18% 😱. Però leggo dall'altimetro che a Piamprato mancano ormai meno di 300 m... che faccio, rinuncio proprio adesso? Via, via... si prosegue! 😅
Un giorno, il masochismo dei ciclisti dovrà essere seriamente studiato. 🤣🤣
Con un po' di fatica arrivo in cima. Come suggerisce il nome, si tratta di un piccolo altopiano prativo, con una manciata di case. Probabilmente col sole è bello e panoramico, ma oggi le nuvole continuano a coprire tutte le cime circostanti.
In ogni caso, c'è un accogliente bar-rifugio in cui mi concedo una bella fetta di torta di mele. 😋
Dopodiché riscendo a Pont, passo in albergo a recuperare il bagaglio e prendo la via di Torino.
In realtà non ho intenzione di arrivarci in bici. Per evitarmi il traffico dell'ingresso in città, ho pensato di prendere il treno a Rivarolo Canavese. In questa graziosa cittadina termina quindi ufficialmente il percorso ciclistico di questo viaggio .
Il contachilometri della bici, che ha registrato tutti gli spostamenti, anche quelli non registrati su Strava , segna un totale di 841 km. Mentre il dislivello totale è di ben 15.700 m.
Devo dire che io stesso a volte mi sorprendo di come l'andare in bici non mi venga mai a noia. In tutti questi giorni, anche dopo tappe molto stancanti, il primo pensiero della mattina era: "non vedo l'ora di montare in sella" per andare alla scoperta di sempre nuovi orizzonti. È una magia che si rinnova ogni giorno. ❤
A Torino alloggio nello stesso hotel dov'ero stato l'anno scorso, proprio accanto alla stazione di Porta Nuova. Dopo una bella doccia e un po' di relax, esco a fare una passeggiata per il centro , animatissimo dallo struscio del sabato pomeriggio. I portici di via Po sono pieni di tavolini con gente seduta a fare l'happy hour, con spritz a fiumi. 🍸🍸🍸
Attraverso il Po - quest'anno un po' meno sofferente di come l'avevo visto l'anno scorso - e salgo sul Monte dei Cappuccini ad ammirare il panorama sulla città , prima di scegliermi un buon ristorantino per chiudere in bellezza questi fantastici 10 giorni. 😋😋