Mi sveglio alle 6.30 e apro la finestra: l'aria è calda e afosa, la notte non è riuscita a rinfrescarla. Alle 7.00 scendo a fare un'abbondante colazione in vista della lunga giornata.
Oggi la tappa è di avvicinamento: senza tanta salita (ma nemmeno pochissima, come vedrò alla fine), però piuttosto lunga.
Alle 7.54 salgo sul treno che mi porta a Chivasso. Ho scelto di fare questo primo tratto in treno sia per evitarmi l'uscita in bici da Torino, sia per abbreviare un po' la tappa, che già così cuba 120 km.
Monto in sella alle 8.25 puntando verso nord: la prima meta è Ivrea. La strada più diretta sarebbe la statale, ma io ho studiato a tavolino un percorso che mi porti il più possibile su strade secondarie. Questo mi farà fare qualche km e un po' di dislivello in più, ma almeno pedalo in tranquillità; inoltre passo di più dentro i paesi, che è il vero valore aggiunto del viaggiare in bicicletta.
I km iniziali sono ancora in perfetta pianura, le montagne si intuiscono appena nella foschia. Però il primo paese che incontro si chiama Montanaro... direi di buon auspicio! π
Dopo una quindicina di km trovo la prima salitella, in cima alla quale un cartello mi informa di aver raggiunto il passo di S. Croce (359 m). Posso ben dire che questo è il... primo passo verso il M. Bianco! π
Passata Ivrea, le montagne iniziano a farsi più vicine e fanno capolino i ghiacciai del M. Rosa, ben visibili e biancheggianti nonostante l'annus horribilis. π
Ho invece la brutta sorpresa di scoprire che tutte le fontane pubbliche lungo la strada sono chiuse per il razionamento dell'acqua. π± Per fortuna la situazione cambia una volta entrato in Valle d'Aosta: da Verrès in poi sono di nuovo funzionanti. Col caldo di oggi sarebbe stato un problema non potersi rifornire frequentemente d'acqua. Se fossi dovuto andare avanti a bottigliette prese nei bar, penso che a fine giornata ne avrei consumate almeno 10. π₯΅
Passo sotto il possente Forte di Bard. Mi piacerebbe salire a visitarlo (tra l'altro ospita diverse mostre a tema montagna), ma ho ancora molta strada da fare, quindi proseguo.
In questo tratto - tra Ivrea e St. Vincent - devo per forza percorrere la statale, che per fortuna è poco trafficata (quasi tutti fanno l'autostrada). Prima di St. Vincent incontro la prima "vera" salita, circa 3 km tra il 7 e il 10%. Arrivo in paese verso le 13, in perfetto orario per la pausa pranzo. π
Mi siedo a un tavolino all'ombra, accarezzato da un piacevole venticello, e mi concedo un buon piatto di pasta. Quindi mi rimetto in cammino.
Dopo St. Vincent la strada riscende e riguadagna il fondo valle a Chatillon. Ora posso lasciare nuovamente la statale e imboccare una stradina in leggera (o quasi π ) salita che mi porta nel grazioso paese di Fenis. Qui è d'obbligo una visita allo scenografico castello, che sembra proprio quello delle fiabe: pieno di torri e torrette, con svariati ordini di merli che si intersecano alla vista. Anche qui non entro a visitare l'interno, ma lo ammiro e lo fotografo da fuori.
Ormai mancano pochi km ad Aosta: li percorro, sempre per stradine, e alle 15.30 posso fare la foto davanti all'arco di Augusto.
La tappa potrebbe anche finire qui, ma ho deciso di proseguire ancora qualche km, per averne un po' meno domani. La prossima tappa, infatti, sebbene meno lunga di quella odierna, avrà il doppio del dislivello. π
Quindi, dopo una sosta bar nell'affollata via centrale di Aosta, mi rimetto in sella fino al paesino di Villeneuve, dove trovo posto in un confortevole alberghetto.
Qui ho la sorpresa di incontrare due amici romani che hanno appena finito un trekking sull'Alta Via 2, e che - del tutto casualmente!! - dormono nello stesso albergo. Realtà romanzesca! π
Strava mi dice che ho fatto 123 km e 1275 m dsl. Come primo giorno direi che può bastare!! π