29 giugno
Tappa #1: da Genova Voltri a Ceva

112 km   1773 m

Mi sveglio spontaneamente alle 6, dopo un bel sonno ristoratore 😴. Alle 7 scendo a fare colazione e alle 7.30 lascio l'hotel.

Prima di iniziare la tappa faccio un breve giretto nei vicoli dell'antico quartiere Prè , con un doveroso passaggio nella mitica Via del Campo . Ovviamente Genova meriterebbe ben altra visita, ma io ho un bel po' di strada da fare, oggi.

Per evitarmi l'attraversamento della città nell'ora di punta, prendo il treno fino a Genova Voltri. E qui ha ufficialmente inizio la prima tappa del viaggio. 🚴😊

Oggi il focus della giornata è visitare le molte e variopinte località che punteggiano la riviera di ponente.

Nel primo tratto, tra Arenzano e Varazze, si pedala lungo una ciclopedonale realizzata sul tracciato della vecchia ferrovia . Per il resto del percorso devo seguire l'Aurelia, che per fortuna non è troppo trafficata, se non negli attraversamenti dei paesi.

Il tempo è buono, ma con un cielo ingrigito da una densa foschia, segno dell'altissima umidità che infatti mi fa sudare copiosamente. πŸ₯΅

Attraverso via via i vari centri urbani: Arenzano , Varazze, Celle Ligure, Savona ... In quasi tutti mi fermo a fare qualche foto ai bei centri storici dalle case multicolori. A Savona faccio anche una breve visita all'imponente fortezza cinquecentesca .

A mezzogiorno arrivo a Finale Ligure , dove la tappa cambia decisamente registro: qui infatti abbandono la costa e prendo la salita verso il colle del Melogno. All'inizio la strada è un po' trafficata perché porta allo svincolo con l'A10; passato quest'ultimo, il traffico cala progressivamente, fin quasi ad azzerarsi, man mano che procedo nella salita.

Devo dire che io per primo avevo dato poco peso a questa salita: la vedevo solo come una salitella di avvicinamento alle vere e proprie scalate alpine. Invece si fa sentire eccome! πŸ˜… Sono 1000 m di dislivello in 15 km, con una pendenza costante tra il 7 e l'8% che non dà mai tregua.

Comunque in 2 ore arrivo al colle (caratterizzato dalla presenza di un antico forte)  e, dopo una pausa mangereccia in una simpatica osteria, mi lancio nella discesa verso il paese di Calizzano .

Qui, secondo la mia idea, sarebbe dovuta finire la tappa di oggi. Ma, dato che domani si prevede tempo brutto, mentre oggi sembra reggere ancora, decido di allungare un po' la tappa odierna per accorciare quella di domani.

Mi sparo quindi altri 300 m di salita fino al colle dei Giovetti  e poi scendo al paese di Bagnasco.

"Ora" mi dico, "vediamo di trovare un alberghetto per stanotte"...

Macché: mission impossible! Mi rendo conto che Bagnasco è, di fatto, un paese morto πŸ™: non c'è traccia alcuna di bar, ristoranti... figuriamoci alberghi!

Guardo su Google maps: il posto più vicino dove trovare qualcosa è Ceva, una cittadina a circa 10 km verso nord. Perciò mi rimetto in sella, percorro questi ultimi km (su una brutta statale) e finalmente raggiungo l'agognata meta, dove trovo subito un albergo ove riposare alfine le mie stanche membra. πŸ˜…

Dopo una bella doccia palingenetica πŸ›€πŸ€“ e un po' di stravacco per iniziare a scrivere il racconto della tappa, esco per fare due passi e cercare un posto per mangiare. Nei pressi dell'albergo c'è una trattoria; l'aspetto esteriore è anonimo, ma stasera non ho voglia di andare in giro a cercare un posto caratteristico: c'ho solo tanta fame. 🀣 Quindi mi imbuco dentro e vengo saziato a dovere. 🍝πŸ₯©πŸΊπŸ˜‹

Bene: la prima tappa è andata... πŸ˜… Domani sarà più breve e riposante; sia per le previsioni di pioggia, sia per "caricare le batterie" in vista dell'arrivo sulle montagne vere... πŸ”