Oggi ho programmato una tappa di riposo, una sessantina scarsa di km fino a Chamonix. Il motivo è duplice: in primis perché, dopo tre giorni impegnativi, devo ricaricare un po' le batterie. Ma anche perché voglio dedicare il pomeriggio a una breve escursione sopra Chamonix, per ammirare il Monte Bianco da vicino.
Ma cominciamo dal principio: come al solito, colazione alle 7.30 e partenza alle 8.00. I primi 3 km sono una piacevole discesa fino a Flumet. Poi 10 km in leggero saliscendi fino a Megève. Questo tratto è poco piacevole, perché si percorre una statale molto trafficata. Per fortuna dura poco.
Faccio una breve sosta nel centro storico di Megève, molto carino e curato.
Proseguendo, il traffico cala drasticamente e mi trovo a percorrere una discesa divertentissima: piena di curve ma non difficile, strada perfetta e, per l'appunto, traffico quasi assente.
La discesa termina a Le Fayet, lungo la valle dell'Arve. Quest'ultima è percorsa da una superstrada che va da Chamonix a Ginevra; io ovviamente me ne tengo alla larga e continuo per strade secondarie, attraversando vari paesini e con la mole del gigante bianco che si fa sempre più vicina e imponente.
In breve arrivo a prendere l'unica vera salita della giornata: una tranquilla stradina in un bel bosco di faggi e abeti, che mi porta nel paese di Les Houches. Qui nemmeno mi fermo perché ormai mancano pochi km a Chamonix.
Come immaginavo sono arrivato presto (non è ancora mezzogiorno), quindi posso dare seguito al programma che mi ero prefissato: cercare subito l'albergo, lasciare la bici, cambiarmi e prendere una funivia per salire un po' in alto.
Ovviamente la funivia dell'Aguille du Midi è inavvicinabile per la coda chilometrica. Ma io avevo già pensato di prendere quella che sale sul Brévent, sul versante opposto della valle, così da avere tutto il massiccio di fronte.
Inizio quindi la ricerca dell'albergo: vedo due o tre indicazioni di hotel a **** ma le ignoro per ovvi motivi. 🤣 Mentre percorro la via centrale vedo l'indicazione di un albergo a **: Hotel Richemond. L'aspetto è da grand hotel primi '900, ma con l'aria un po' dimessa del nobile decaduto. Entro per chiedere informazioni: in reception ci sono due vecchie signore molto gentili (quella con cui parlo conosce bene l'italiano, mi dice che ama molto l'Italia); l'ambiente è pulito e ordinato, ma è come se tutti gli oggetti fossero ricoperti dall'invisibile polvere del tempo.
In ogni caso la stanza c'è, ad un prezzo onesto (siamo pur sempre nel pieno centro di Chamonix!). Quando chiedo alla signora la password del wi-fi ho quasi paura che mi risponda: "Cos'è?" 🤣, invece me la dice senza battere ciglio.
Anche la stanza ha la stessa patina di antico, affascinante e malinconica, tranne il bagno che è completamente nuovo.
Alle 12.30 lascio l'hotel e decido, prima di salire sul Brévent, di mangiare qualcosa. Mi siedo in un locale dal bel nome montanaro, Le Bivouac, e mi dico: "Oggi ho faticato poco, mangio un'insalatina". Ecco l'insalatina: 😂
Mi dirigo quindi verso la funivia. Si tratta di un impianto in due tronchi: il primo è una telecabina che sale a 2000 m; il secondo una funivia completamente sospesa nel vuoto (tipo quella del Pordoi) che porta ai 2500 m della cima rocciosa del Brévent.
Arrivato in cima, che ve lo dico a fare, il panorama sul massiccio del Bianco è spettacolare. Le cime sono tutte visibili: dall'Aguille Verte all'Aguille du Midi al Mont Blanc du Tacul alla vetta vera e propria del Monte Bianco. 🤩
Naturalmente, l'escursionista che è in me mi vieta categoricamente di riprendere la funivia senza aver fatto almeno una passeggiata. Anche perché, diciamolo, a Chamonix fa un caldo bestiale, quindi è meglio rimanere quassù più a lungo possibile! 😅
Adocchio un sentiero che scende verso un bel lago azzurro (Lac du Brévent). Non arrivo fino al lago perché è un po' troppo lontano, ma mi fermo su una bella cimetta panoramica a picco su Chamonix. 300 m di discesa, che poi ripercorro in salita per tornare alla funivia.
Tornato nella canicola di Chamonix, vado subito in hotel a rinfrescarmi con una bella doccia 🛁 e solo verso le 19 esco di nuovo per fare due passi e cercarmi un posto per cenare.
Ovviamente è d'obbligo una visita al monumento a Balmat e De Saussure. Con la loro impresa, la prima ascensione del Monte Bianco nel 1786, ha inizio l'alpinismo moderno.
Il centro è strapieno di turisti e i numerosi ristoranti sono tutti affollati già alle 19.30. Trovo comunque da sedermi in un locale all'aperto dove ceno con un buon hamburger.
Stasera il cielo è un po' nuvolo. Le previsioni per domani danno tempo variabile con anche qualche possibilità di pioggia. Ma devo dire che, dopo quattro giorni di sole - bellissimo ma implacabile - un po' di nuvole e finanche un po' di pioggia potrebbero non dispiacermi! 😅