Mi sveglio verso le 6.30 mentre fuori infuria un temporale. "Andiamo bene", penso, "e meno male che per stamattina davano tempo bello!"
Guardo con ansia le previsioni meteo: danno pioggia fino alle 9 circa, poi dovrebbe uscire il sole. Speriamo.
Alle 7.30 vado a fare colazione, prendendomela comoda e chiacchierando un po' con la signora del B&B. Dice che di cicloturisti ne vede passare abbastanza, per lo più tedeschi che fanno il percorso in direzione opposta alla mia: partono da Monaco o Innsbruck e scendono verso il Lago di Garda.
Alle 8 smette di piovere e si aprono squarci via via più ampi di cielo azzurro. Alle 8.30 chiudo i bagagli e parto per una nuova giornata in sella.
Per andare a Merano, le guide cicloturistiche - ivi compreso Google Maps con opzione bici - tendono a farti passare per la ciclabile dell'Adige. Ma io, testardo, non gli do retta: voglio passare per monti! 😁
Quindi, inizio subito una salita che mi porta ad attraversare i paesi di Denno, Tuenno e Cles. I panorami sono meravigliosi, con i pendii completamente tappezzati di meli, davvero a perdita d'occhio.
L'aria, anche se lievemente più fresca di ieri, è sempre terribilmente afosa.
Dopo Cles si scende brevemente verso il Lago di S. Giustina, formato dal Noce, che si attraversa con uno scenografico ponte, e poi si riprende a salire. Verso le 11.30 arrivo nel paese di Fondo, che, a dispetto del nome, si raggiunge con una salita spaccagambe 😅. Qui mi fermo a fare merenda, in previsione dell'ultima salita della giornata, verso il Passo Palade.
Il sole si sta velando e io guardo con una certa apprensione a sud - verso il gruppo di Brenta che mi sono lasciato alle spalle - dove si sta facendo sempre più nero.
Sperando nella buona sorte, attacco la salita del Passo Palade. Sono 600 m di salita su 14 km: quindi una pendenza molto pedalabile, ma che non dà mai tregua. Verso il km 9 comincio a sentire qualche goccia. Accelero - per quanto mi è possibile senza sputare i polmoni 🤣 - per cercare almeno di arrivare asciutto al passo. Per fortuna la situazione non peggiora e alle 13 sono ai 1500 m del Passo Palade.
Qui c'è un'accogliente Gasthof - ormai sono entrato in Sudtirolo! - dove mi fermo a rifocillarmi con un piatto di pasta e uno spezi (una dissetente bevanda che usano da queste parti, un mix di limonata e coca cola).
Infine mi lancio nella fan-ta-sti-ca! discesa verso Merano. Ben 1200 m di discesa divertentissima, veloce ma non troppo tecnica (sede stradale ampia, curve larghe) e con pochissimo traffico. Immagino che cu.. dev'essere salire al passo da questo versante!
Arrivato in centro a Merano, inizio a guardarmi intorno per cercare dove dormire. Se ieri il problema era trovare un alloggio qualunque, oggi sembra essere trovarlo a un prezzo abbordabile! Dovunque mi giri, non vedo che hotel a 3 o 4 stelle. Provo in un garnì: 100 euro a notte la singola. 😱
Certo, potrei uscire da Merano e cercare in un paese dei dintorni; ma io vorrei stare qui, girare un po' la città, cenare in un locale del centro.
Cerco su Google Maps e trovo un alberghetto con prezzi accessibili a circa un km dal centro. Ci vado e fortunatamente hanno posto. Peraltro è in un bel palazzetto antico con una caratteristica torre (infatti l'hotel si chiama im Thurm 😄).
I numeri odierni sono simili a quelli di ieri: 85 km per 1700 m circa di dislivello (Relive continua a esagerare segnandone oltre 2100).
Alle 18 esco dall'albergo e mi dirigo - a piedi - verso il centro storico, animato da molti turisti. Passeggio un po' per i vicoli e lungo il Passirio, ma ben presto la fame ha la meglio, e mi siedo a gustare una succulenta Wienerschnitzel (cotoletta alla milanese con patate).
Tra l'altro, le previsioni davano pioggia e temporali abbondanti dal tardo pomeriggio e invece è una serata bellissima, finanche senza afa!
Si direbbe che Giove Pluvio mi abbia preso sotto la sua ala protettrice. Speriamo che non cambi idea...