Il viaggio

Riassunto delle puntate precedenti

Come sempre, a inizio anno ho cominciato a fantasticare su che cicloviaggio fare quest'estate. 🚴😎

La prima idea che avevo concepito era di partire da Milano o Torino e pedalare verso nord, attraverso la Svizzera e l'Alsazia, per arrivare nelle Fiandre e percorrere le strade delle classiche del Nord. Ma, facendo un po' di calcoli, ne veniva fuori un viaggio da quasi 2000 km, 😵 che avrebbe richiesto un mese intero o quasi...

Quindi, vista la mia insana passione per le salite, 😅 ho pensato di puntare ancora una volta sull'arco alpino, per scalare alcuni dei (moltissimi!) passi che mancano alla mia collezione.

L'itinerario che ho ideato è la risultante di due desideri che avevo da qualche tempo: 1) scalare alcuni passi delle Alpi Centrali, come Spluga, Bernina, Mortirolo e Gavia; 2) scalare il Großglockner (in senso ciclistico naturalmente 🚵).

Il percorso pianificato

Dunque partirò da Milano, risalendo il Lago di Como, per andare alla conquista del Passo Spluga; riscenderò a Chiavenna e passerò in Svizzera, scalando il Maloja e il Bernina; rientrerò in Italia per Livigno e Bormio, dove mi fermerò un paio di giorni per scalare il Mortirolo e il Gavia; quindi tornerò sul mitico Passo dello Stelvio, in direzione opposta rispetto al cicloviaggio retico di tre anni fa, e attraverserò tutto l'Alto Adige (eventualmente prendendo il treno in Val Venosta o in Val Pusteria per risparmiare un po' di km); entrerò in Austria passando per Lienz e mi porterò ai piedi del Großglockner; scalato il quale, rientrerò in Italia attraverso il Passo Monte Croce Carnico e punterò verso Conegliano, dove il viaggio si concluderà.

Il percorso sviluppa circa 1100 km con 19000 m di dislivello. Non proprio una passeggiata... 😅 ma fattibile in due settimane, includendo anche 2-3 giorni di riposo o riserva da utilizzare all'occorrenza.

La mitica Triban 520 in cima al Colle dell'Agnello

La filosofia del viaggio è sempre quella del "cicloturismo spinto" che piace a me: 😉 tappe di 80-90 km in media, impegnative ma tali da lasciarmi il tempo di apprezzare i luoghi che attraverso. L'itinerario è pianificato nei dettagli, ma suscettibile di modifiche in loco. I pernottamenti non sono prenotati in precedenza, per avere la libertà di decidere ogni giorno dove fermarmi, in base al tempo, alle gambe e al "feeling" con i luoghi.

Anche la bicicletta è la stessa degli anni scorsi, la mitica Triban 520. Avevo meditato di cambiarla con una gravel... ma è una bici talmente comoda per i lunghi viaggi che ho deciso di non mandarla ancora in pensione.

Se vorrete seguirmi passo dopo passo e incitarmi su per le salite, 😉 tornate a visitare queste pagine a partire dal 28 giugno.