13 luglio
Tappa #14: da Arabba a Conegliano

130 km   1421 m

Ed eccomi giunto all'ultimo atto di questo bellissimo viaggio. 🀩😭 Oggi mi aspetta una tappa abbastanza lunga, ma prevalentemente in discesa.

Il tempo, come da previsioni, è buono ma un po' nuvoloso; le cime dei massicci dolomitici sono tutte avvolte dalle nubi.

Alle 8, come di consueto, monto in sella e parto in leggera discesa lungo la strada del Livinallongo. Passato il piccolo borgo di Andraz, prendo il bivio per Selva di Cadore. Dopo un po' di saliscendi supero Colle S. Lucia, con la sua panoramica chiesetta, e arrivo alla base dell'unica "vera" salita della giornata: la Forcella Staulanza. Si tratta di un valico a circa 1800 m, che mette in comunicazione la Val Fiorentina con la Val di Zoldo. La strada sale piacevolmente, senza pendenze troppo arcigne, attraversando i paesini della Val Fiorentina e avvicinandosi sempre più alle grandi pareti del Pelmo, anch'esso parzialmente nascosto dalle nuvole.

Al passo faccio una sosta bar e poi mi lancio nella discesa verso la Val di Zoldo, altro posto del ❀ dove ho passato delle bellissime vacanze.

Qui però accade un piccolo imprevisto: da stamattina sento il cambio un po' impreciso, fatica a salire verso i pignoni più grandi. Mi fermo a guardare e vedo che il cavo, nei pressi del punto di fissaggio sul deragliatore, è tutto sfilacciato. 😱 E sì che l'avevo controllato un paio di giorni fa, ed era perfettamente integro.

Per tentare di arrivare alla fine senza farlo rompere del tutto, cerco di usare il cambio il meno possibile, modulando la durezza del rapporto con il deragliatore anteriore.

Arrivato in fondo alla discesa a Longarone, prendo la ciclabile che percorre la valle del Piave, e poi la diramazione che porta al Lago di S. Croce, ai piedi dei monti dell'Alpago.

Qui incontro un simpatico agriturismo con i tavoli all'aperto, dove faccio pausa pranzo. πŸπŸ˜‹

Ormai mancano poco più di 30 km all'arrivo. Superata la Sella di Fadalto, ultima asperità della giornata, inizio la discesa verso Vittorio Veneto.

Ma qui ecco un altro imprevisto: poco dopo la strada è interrotta e le auto vengono deviate sull'autostrada. E io che faccio? Non posso mica prendere l'autostrada in bici! πŸ˜±

Chiedo lumi a un operaio dell'ANAS: mi spiega che ieri è caduta una frana che ha interrotto la strada qualche km più a valle. Per aggirare l'ostacolo devo prendere la stradina che scende sulle rive del Lago Morto e poi seguire una sterrata che costeggia la sponda opposta a quella della frana.

Così faccio e riesco a passare, pur con qualche difficoltà, perché la sterrata è quasi un sentiero; in qualche punto devo scendere e spingere la bici a mano. E tutto questo con il cambio parzialmente fuori uso! πŸ˜…

Comunque arrivo finalmente a Vittorio Veneto, dove mi fermo a fare una foto nel bel borgo di Serravalle. Infine percorro gli ultimi km che mi separano da Conegliano, meta finale della tappa e del viaggio.

Qui sono atteso dai miei zii Lidia e Antonio, che mi accolgono come in un hotel a ⭐⭐⭐⭐ 😍. Quale modo migliore per concludere questa avventura?

In tutto ho percorso 1.200 km, per quasi 22.000 m di dislivello. Non proprio una passeggiata... ma se potessi ripartirei anche domani! πŸ˜„