07 luglio
Tappa #9: da Bolzano a Rio di Pusteria

75 km   1900 m

E dunque... secondo voi, sono riuscito o no a salire sul Renon?

Lo saprete dopo la pubblicità!! ðŸĪŠ

Scherzi a parte, basta guardare il dislivello per sapere la risposta. 😅

Ma partiamo dall'inizio. Stamattina guardo fuori dalla finestra e constato che non piove. E non è piovuto nemmeno durante la notte, perché il terreno è asciutto. Consulto 3BMeteo: in questa zona la pioggia dovrebbe arrivare non prima delle 13. Facendo un po' di calcoli, per quell'ora dovrei essere già salito sul Renon e risceso in Val d'Isarco. Decido quindi di tentare la sorte.

Alle 8 monto in sella e inizio la salita verso l'altopiano del Renon. La strada è molto bella, non mi fa rimpiangere il mancato Passo del Giovo. Nella prima parte, fino ai 600 m circa, si sale in mezzo a splendidi vigneti. Ci sarebbe anche un bellissimo panorama, prima verso il Catinaccio e poi verso lo Sciliar, che però sono in gran parte coperti da nubi.

Il tempo sembra effettivamente discreto, esce anche un po' di sole. Il problema è che c'è un'afa terribile, ðŸĨĩ che comincia a stemperarsi solo quando supero i 1000 m.

Passato il paesino di Collalbo, proseguo nella salita verso la parte più elevata dell'altopiano. Qui le pendenze si fanno sentire... a un certo punto trovo un cartello che indica 15%. 😅 La strada asfaltata termina a 1500 m, presso la stazione a valle della cabinovia del Corno del Renon.

Sono le 11. Non piove, ma le nuvole si stanno facendo più minacciose. Quindi inverto subito la marcia e comincio a scendere. Tornato a Collalbo, prendo il bivio verso Longomoso e Barbiano: è la strada che mi permetterà di scendere a Ponte Gardena in Val d'Isarco.

A Longomoso ci sarebbero da vedere le caratteristiche piramidi di terra, che però si raggiungono solo a piedi. Mi limito a fotografarle da lontano, e proseguo per la mia strada.

Fino a Barbiano la stradina è un continuo saliscendi attraverso le pendici dell'altopiano. Raggiungo il paesino, che ha un curioso campanile pendente. Da lì, scendo definitivamente a Ponte Gardena.

Appena arrivato in valle, intercetto la ciclabile e inizio a percorrerla in direzione nord. Dopo pochi km raggiungo il bel centro di Chiusa, dove avevo già deciso di fare sosta pranzo (sono giusto le 13). Manco a farlo apposta, proprio mentre sto arrivando cadono le prime gocce di pioggia. Il tempo di sedermi a un tavolino al coperto, e viene giù un bello sgrullone. Precisione chirurgica! 😄

Durante la pausa pranzo, provo a guardare su Google Maps gli alberghi di Bressanone. Sembra sia impossibile trovare qualcosa al di sotto dei 130€ a persona. ðŸ˜ą Ci sarebbe anche qui l'ostello della gioventù, ma l'ho già contattato ieri e non ha posto per stanotte.

Provo ad affidarmi a Booking: mi segnala una sistemazione a un prezzo accettabile a Rio di Pusteria, una decina di km più a nord. Tutto sommato mi fa anche comodo, perché è di strada, ci sarei passato comunque domattina. Quindi prenoto al volo e poi mi rimetto in marcia. Nel frattempo ha smesso di piovere, anche se il cielo è molto "carico" e probabilmente pioverà ancora.

Dopo una ventina di minuti raggiungo Bressanone. Faccio solo un passaggio veloce nella piazza del duomo, per scattare un paio di foto, e poi proseguo. Infatti, sebbene a Rio di Pusteria manchino solo 11 km, so già che sono in gran parte in salita.

Passo vicino alla bellissima abbazia di Novacella, circondata dai suoi vigneti. Sta ricominciando a piovere, ma per fortuna non sembra voler fare sul serio.

Finalmente arrivo a destinazione. Rio di Pusteria è un piccolo e tranquillo paesino all'imbocco della valle omonima. Probabilmente d'inverno è un po' più animato, poiché da qui parte una funivia che porta sulle piste di Maranza; ma ora appare semideserto, se non fosse per il passaggio dei cicloturisti che percorrono la ciclabile della Pusteria.

Dopo la solita doccia, oggi più che mai agognata per togliermi l'umido di dosso, vado alla stazione per verificare gli orari dei treni per S. Candido. Domattina, infatti, userò il treno per percorrere la Val Pusteria, per poi montare in bici, sconfinare in Austria e portarmi alla base dell'ultimo "gigante" che ho intenzione di scalare. ðŸšĩ

Ma questo sarà argomento dei prossimi capitoli. 😉