08 luglio
Tappa #10: da San Candido a Heiligenblut

84 km   1004 m

Stamane, al risveglio, il cielo è ancora carico di nubi. Del resto, era previsto; nel corso della giornata dovrebbero diradarsi.

Faccio colazione, do una rapida pulita alla bici - che ieri con la pioggia ha tirato su di tutto - e poco dopo le 8 mi dirigo alla stazione, per prendere il treno per S. Candido.

Arrivo a destinazione alle 9.40. Dopo un fugace passaggio nella via principale, per scattare qualche foto e bere un caffè, monto in sella in direzione di Lienz.

Per chi non la conoscesse, la S. Candido-Lienz è una ciclovia di circa 40 km, tra Alto Adige e Austria, quasi tutta in leggera discesa. Per questo motivo è molto frequentata da cicloturisti di ogni risma: da quelli più esperti alle famiglie con prole che, da come pedalano, si intuisce che vanno in bici una volta l'anno se va bene. 😜

In ogni caso, il percorso  è piacevole e rilassante. Alle 12 sono nella piazza di Lienz. Anche qui faccio solo una breve sosta e riparto per la mia strada.

Ora mi aspetta la salita all'Iselsbergpass, un valico a 1200 m che costituisce il confine tra il Tirolo e la Carinzia. Da Lienz sono circa 600 m di dislivello. Penso che, dopo quello che ho fatto nei giorni scorsi, sarà una pratica che sbrigherò in quattro e quattr'otto. Ma quando, all'inizio della salita, vedo un cartello che indica Iselsberg 6 km, capisco che non sarà affatto la passeggiata che pensavo... (600 m in 6 km = pendenza del 10%). 😅

Ma non mi faccio certo scoraggiare! 😁 Metto la corona da 30 e salgo senza fretta. L'unico problema è che c'è un'afa terribile. 🥵 Il cielo è prevalentemente coperto, ma l'umidità è altissima. Comunque, alle 13.30 sono al passo. Data l'ora ho una certa fame... 😋 Ma al passo non c'è nulla. Quindi scendo sul versante opposto e in pochi minuti arrivo nel paesino di Winklern. Qui trovo un caffè dove fare uno spuntino. Quindi mi rimetto in sella per i 20 km che mi rimangono da percorrere.

Formalmente la Großglockner Hochalpenstraße parte da qui, anche se la salita vera e propria inizia a Heiligenblut.

Nella prima decina di km, finché la valle è ampia e pianeggiante, c'è una ciclabile che permette di evitare la statale. Poi, quando si comincia a salire, bisogna tornare sulla strada. Comunque non c'è molto traffico e gli automobilisti sono tutti rispettosi, mi superano sempre a debita distanza.

Un ultimo duro strappo al 10% mi porta infine a Heiligenblut. Per l'alloggio vado a colpo sicuro, perché anche qui mi sono affidato a Booking per trovare una stanza a un prezzo ragionevole. Il posto è molto carino, ricorda i garni che c'erano una volta in Dolomiti, e che adesso sono quasi scomparsi: vecchie case di montagna che affittano alcune stanze con pernottamento e colazione. È una modalità che ti permette di entrare davvero in contatto con la gente del posto, ma che sta perendo sotto i colpi del turismo di massa, sempre più aggressivo e assetato di albergoni impersonali.

La proprietaria è una giovane donna con un bel nome romano, Cornelia, e che peraltro parla un buon italiano; mi spiega che l'ha imparato lavorando alcuni anni in un negozio vicino al confine con l'Italia. Mi dà alcune dritte su dove mangiare bene in paese e anche alcune info utili per la salita di domani.

Verso le 18 esco a fare due passi. Il B&B è appena fuori dal paese, che raggiungo in 10 minuti. Devo dire che lo pensavo più grande; invece il centro è minuscolo, tutto raccolto intorno alla chiesa gotica. Il nome (letteralmente "sangue sacro") deriva dal fatto che il paese è sorto intorno a una cappella medievale che, secondo la tradizione, custodiva una reliquia del sangue di Cristo.

Vado a mangiare in uno dei locali consigliatimi da Cornelia, dove faccio una cena sostanziosa per "riempire il serbatoio" in vista della salita di domani. 😋

Il tempo è previsto buono, con qualche nuvola ma senza pericolo di pioggia. Speriamo che anche stavolta Giove Pluvio mi protegga! 😄