01 luglio
Tappa #3: il Passo dello Spluga

64 km   2175 m

E dunque... Habemus Splugam! πŸ˜„

Ieri sera il cielo era quasi completamente sereno; sembrava impossibile che oggi dovesse piovere. Ma, come dice un proverbio veneto (con parole diverse, esiste in tutte le regioni), seren de nott el va de trott! πŸ™„

Stamattina alle 6.30 guardo fuori dalla finestra: ci sono un po' di nuvole a pecorelle, ma in complesso il tempo sembra buono; le cime circostanti sono tutte visibili e libere da nubi.

3BMeteo continua a prevedere pioggia verso le 12. Ma io, partendo entro le 7.30, alle 11 potrei essere in vetta; alla peggio ne prenderei un po' in discesa. Quindi decido di tentare la sorte. Alle 7 scendo a fare colazione e alle 7.20 sono già in sella.

Lo Stelvio è giustamente famoso, in quanto Cima Coppi d'Italia. Ma questa salita non è proprio da meno! Da Chiavenna allo Spluga sono 30 km per circa 1900 m di dislivello... e la bellezza di 51 tornanti!! πŸ˜…

Purtroppo non c'è modo di fare riscaldamento: la strada inizia a tirare appena fuori dal centro di Chiavenna. Metto un rapporto leggero per non chiedere troppo ai muscoli prima che siano "caldi".

La prima meta, dopo circa 700 m di salita, è il paese di Campodolcino. Qui c'è un tratto in falsopiano che consente di tirare un po' il fiato. Faccio una breve sosta bar e riprendo a salire.

Sulla strada c'è un po' di traffico veicolare - si tratta pur sempre di un'importante via di comunicazione tra l'Italia e la Svizzera - ma non eccessivo. Non mi stupisco di non incontrare nessun ciclista: dipende in parte dalle previsioni incerte, ma soprattutto dal fatto che io sono partito molto presto per anticipare la pioggia. Infatti, al ritorno ne incrocerò diversi che salgono.

Il tempo sembra reggere: è nuvolo ma con molti spazi di azzurro. Forse la pioggia arriverà più tardi del previsto.

Dopo Campodolcino inizia la parte più suggestiva della salita: una lunga serie di tornanti che si arrampicano, letteralmente, sul ripido versante della valle, con diverse brevi gallerie.

Superato questo tratto, a circa 1600 m, si entra nella parte superiore della valle, più larga perché modellata dagli antichi ghiacciai. Salendo ancora un po', a quota 1900 raggiungo il lago di Montespluga, un bacino artificiale incastonato tra belle cime rocciose e parzialmente innevate. Passato il piccolo paese di Montespluga, iniziano le ultime rampe per arrivare al passo.

Pochi minuti prima delle 11, come previsto, sono ai 2114 m dello Spluga. Per ora non piove, ma le nuvole si stanno chiudendo e c'è un vento piuttosto fastidioso. Quindi scatto un paio di foto al volo e inizio subito la discesa.

Comincia a piovere verso i 1700 m. Decido di fermarmi in un bar per prendere qualcosa e aspettare che passi la buriana. Infatti il radar delle precipitazioni di 3BMeteo mostra che si tratta di un piovasco in transito verso est, che dovrebbe passare in poco più di mezz'ora. 

Visto che sono quasi le 12, decido di fare proprio pausa pranzo, con un buon piatto di pasta. πŸπŸ˜‹

Alle 12.30 rimonto in sella. Ha smesso di piovere, ma ovviamente la strada è completamente bagnata, e devo scendere con molta cautela. Per fortuna, passato Campodolcino trovo strada asciutta e posso godermi appieno l'ultima parte della discesa che mi riporta a Chiavenna.

Strava mi informa che questa è stata la mia 2^ maggior salita, ossia il 2^ maggior dislivello superato in un'unica salita. Il primato appartiene alla salita al Colle del Nivolet, fatta nel viaggio dell'anno scorso.

Anche oggi ho (quasi) schivato la pioggia. Visti i disastri che ha fatto in Valle d'Aosta, πŸ™ direi che finora mi è andata più che bene. E anche per i prossimi giorni le previsioni sono abbastanza buone.

Sembra che Giove Pluvio sia sempre dalla mia parte. Speriamo che non cambi idea... πŸ˜