04 luglio
Tappa #6: giro dei passi Mortirolo e Gavia

108 km   3047 m

Ed ecco svelato il mistero. ๐Ÿ˜ Mi sono trattenuto a Bormio per fare un giro che sognavo da tempo: l'anello dei passi Mortirolo e Gavia.

Si tratta di un percorso molto impegnativo, che tra l'altro mi permette di battere un record personale: è la prima volta che supero i 3000 m di dislivello in un giorno.

Il tempo, come da previsioni, è bellissimo. โ˜€๏ธ Dopo la solita ricca colazione, alle 8 salgo in bici.

I primi 20 km sono in leggera discesa, lungo la bella ciclabile della Valtellina, che corre lungo l'Adda. Passo attraverso l'area che fu devastata dall'enorme frana del luglio 1987. Ricordo che in quell'estate, molto piovosa, ero in vacanza a Conegliano quando arrivarono le notizie del disastro, che cancellò completamente tre paesi. Ricordo che alcuni lo paragonarono al Vajont; anche se, per fortuna, fece molti meno morti, perché i paesi erano già stati evacuati.

Arrivato a Grosio, attacco la salita verso il Passo del Mortirolo. Sono 1100 m di dislivello in 14 km. La salita è impegnativa, ma non troppo "spaccagambe"; alterna tratti duri (fino al 16%) ad altri più dolci, in cui si può tirare il fiato. Lungo la strada sono presenti dei cartelli chilometrici per ciclisti (li ho già visti da altre parti, specie in Francia). Ad ogni km sono indicati la quota, i km mancanti alla "vetta" e le pendenze media e massima del km seguente.

La strada è stretta ma tenuta benissimo (del resto c'è passato il Giro d'Italia meno di due mesi fa). Passano un po' di auto e moto, ma soprattutto moltissimi ciclisti. Dal passo c'è un bel panorama sulla Valtellina e le cime che la dominano.

Mi lancio nella divertente e adrenalinica discesa verso la Val Camonica, che raggiungo alle 11.30. L'obiettivo è arrivare a Ponte di Legno entro le 13, mangiare qualcosa e iniziare poi la lunga salita verso il Passo Gavia.

Procedo dunque, in leggera salita, lungo l'alta Val Camonica e poco prima dell'una sono a Ponte di Legno. Trovo un locale con i tavoli all'aperto e riempio il serbatoio con un buon piatto di pasta. ๐Ÿ˜‹ All'una e mezza sono già di nuovo in sella.

Mi aspettano altri 1400 m di salita per raggiungere il Passo Gavia. Nei primi km la strada sale abbastanza dolcemente, seguendo il fondovalle. Poi, intorno a quota 1600 m, comincia a inerpicarsi sul versante est della valle, con una lunga serie di tornanti e molti tratti al 12-14%.

Verso i 2000 m termina la vegetazione alta e si entra in un ambiente di incomparabile bellezza. Un'ampia valle glaciale circondata da grandi nevai, dai quali discendono innumerevoli cascate. La stretta ed erta stradina serpeggia come un sentiero in questo grandioso paesaggio.

Alle 16 raggiungo finalmente il passo. Anche su questa salita ho incontrato moltissimi ciclisti.

C'è il sole, ma la temperatura è assai freschetta. Il piccolo lago nei pressi del passo è ancora parzialmente ghiacciato! ๐Ÿ˜ฎ

Dopo le foto di rito e una breve sosta bar, mi lancio nell'ultima, meravigliosa discesa che, attraverso la Valfurva, mi riporta infine a Bormio.

Sono stato in sella per oltre 7 ore, percorrendo 108 km e 3050 m di dislivello. Uno dei percorsi ciclistici più impegnativi che abbia mai fatto, ma davvero di grande bellezza. ๐Ÿคฉ

Alle 19 sono già a cena, per reintegrare adeguatamente le molte calorie consumate. ๐Ÿ๐Ÿ”๐Ÿบ

Con la tappa di oggi si conclude il lungo "capitolo" lombardo del cicloviaggio. Domani svalicherò lo Stelvio e passerò in Alto Adige.

Ma di questo parleremo domani. ๐Ÿ˜